E’ tornata a scendere la quotazione del petrolio nella seduta di mercoledì dopo che i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio sono cresciute oltre le previsioni degli analisti in maniera del tutto inattesa. Una scossa in negativo che ha frenato il rally del prezzo dell’oro nero, anche se potrebbe trattarsi solo di un battuta d’arresto momentanea. Anche le scorte di carburante sono aumentate inaspettatamente la scorsa settimana negli Stati Uniti, il più grande consumatore di petrolio al mondo. E così, alla luce di questi dati sorprendenti, i futures sul petrolio Brent hanno fatto registrare una flessione dell’1,42%, ovvero 1,28 dollari, a 85,12 dollari al barile dopo aver chiuso martedì al massimo degli ultimi sette anni.
Secondo i dati diffusi da Api, le scorte di greggio sarebbero aumentate di 2,3 milioni di barili nella settimana terminata il 22 ottobre. Le scorte di benzina hanno fatto registrare invece un’impennata di 500.000 barili e le scorte di distillati sono aumentate di 1 milione di barili, a fronte di una previsione che preconizzata un calo per entrambi. Questi dati potrebbero evidenziare un ipercomprato inatteso, che potrebbe avere a sua volta ripercussioni nelle prossime sedute.
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