I vestiti di un marchio molto famoso potrebbero arrivare a valere un mucchio di soldi: controlla subito nell’armadio.
Avete mai pensato alla possibilità di possedere oggetti di un marchio ormai cancellato, di fatto, dalla produzione, dalla storia imprenditoriale, per intenderci? Questo è quello che potrebbe accadere a breve a tantissimi potenziali possessori di qualcosa di realmente raro.
Il marchio Asos, leader per quel che riguarda la vendita online, sta pensando seriamente, vista la complicata situazione finanziaria, di vendere a sua volta il marchio Topshop di cui poco tempo fa, di fatto, è diventato proprietario. Due anni, a questo punto, pare sia durato il rapporto, per cosi dire commerciale.
Hai dei vestiti di questa marca? L’incredibile vicenda di Asos
Il capo attuale di Asos, Jose Antonio Ramos Calamont, nel tentativo di contenere una caduta sempre più consistente dell’azienda, sta infatti pensando di cedere il marchio, cosi come ormai da tempo i media britannici raccontano. Al momento gli utenti affezionati ad Asos possono tranquillamente continuare ad acquistare capi d’abbigliamento Topshop e Topman direttamente online attraverso la specifica piattaforma.
Il crollo dell’azienda, negli ultimi anni ha portato a una perdita delle azioni quantificabile nel 40%. Lo stesso marchio aveva acquistato Topshop, Topman, Miss Selfridge e HIIT nel febbraio 2021, all’indomani del crollo del Gruppo Arcadia capeggiato da Philip Green.
Sono 330 milioni le sterline pagate per le acquisizioni in questione. Il tutto, però non ha riguardato i negozi fisici delle aziende acquistate, e di conseguenza si è arrivati al licenziamento di 2.500 persone. A questo punto il problema diventa più serio del previsto.
Lo stesso capo di Asos sta provando in un modo o nell’altro a contenere al massimo i costi di gestione, ecco in quale ottica è inquadrata la cessione di alcuni marchi. Se le cose dovessero continuare ad andare male, però si aprirebbe uno scenario assolutamente impossibile da immaginare soltanto pochi anni fa. Milioni di capi di un marchio non più esistente, che al momento appartengono ad altrettanti milioni di cittadini.
Si vocifera che il valore di quegli stessi capi potrebbe raggiungere vette altissime se rivenduti magari proprio online. Lo scenario più ottimistico, insomma, all’interno di una situazione più che mai negativa per l’azienda in questione, andrebbe ad agevolare i clienti che hanno acquistato questi capi di abbigliamento. Per capire come andrà a finire la faccenda bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo,