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Guadagnare con le criptovalute: il 2017 è l’anno d’oro!

Il 2017 verrà ricordato senz’altro come l’anno delle criptovalute. La gran parte delle criptomonete attualmente presenti sul mercato è nata diversi anni fa, ma è il 2017 il periodo nel corso del quale tutte queste realtà son venute fuori sul serio: Bitcoin, Ethereum, Dash, Ripple, Litecoin, Monero, Iota, Nem e così via si sono fatte conoscere prevalentemente nel corso di quest’anno, dove hanno avuto modo di accrescere ulteriormente la loro capitalizzazione e quindi il bacino di investitori. D’altronde gli utenti hanno capito – e stanno capendo tuttora – che questa è la frontiera del futuro.

Chiunque mastichi un po’ di economia e di finanza si sarà accorto di come negli ultimi anni le monete tradizionali siano letteralmente andate in crisi, specie perché dietro di loro ci sono delle banche centrali che non sempre riescono a prendere le giuste decisioni di politica monetaria. Anzi, nella maggior parte dei casi c’è una commistione tra potere economico e potere politico tale per cui, alla fine, ogni decisione viene demandata a un “centro di potere” tutt’altro che imparziale. Insomma, non ci si può proprio più fidare delle monete vecchio stampo: ormai, se si vuol investire in sicurezza, vale la pena affidarsi ad altro genere di asset, o meglio, alle criptovalute!

Investire in questo tipo di prodotti si può! Anzi, ci sono almeno due modi per farlo: o si fa mining, e quindi si autogenerano monete, oppure si procede con l’investimento nei CFD il cui valore – trattandosi appunto di CFD – è strettamente legato al bene di riferimento. Questa seconda ipotesi è certamente la più pratica e comoda per guadagnare con le monete digitali, perché è sufficiente aprire un conto utente presso un broker abilitato per poter fare tutto quel che c’è da fare: broker come Plus500 e IQ Option, ad esempio, permettono di fare anche trading con le criptovalute, per cui se siete interessati a speculare su questa frontiera fareste bene a dare un’occhiata!

Il mining vale la pena di essere preso in considerazione solo se siete davvero esperti del settore e, soprattutto, se siete disposti a spendere non pochi soldi per un’apparecchiatura capace di reggere il peso dei processi (per fare mining infatti ci vogliono PC di un certo livello e un flusso di corrente continuo).

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