Per stabilire su quale titolo si debba investire, spesso e volentieri è necessario fare ricorso alla cosiddetta analisi fondamentale, cioè a quel tipo di analisi che permette di prendere visione degli indicatori di redditività. E in quest’ambito spicca il ROA, acronimo di Return on Assets, che serve proprio a fornire un’idea quanto più precisa sulla convenienza di investire o meno su un dato titolo.
Il ROA viene utilizzato insieme al ROE (Return on Equity), al ROI (Return on Investment) e al ROS (Return on Sales), poiché questi indici, tutti quanti insieme sono di grande utilità per chi vuol determinare il reddito derivante da vari asset. Il ROA, ad esempio, se utilizzato in simbiosi con il ROE, permette di avere una visione di quanto quella data società sarà in grado di produrre ricchezza per degli eventuali investitori.
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Cos’è e come si calcola l’indice ROA
Come abbiamo già detto, il ROA è un indice che permette di stimare la redditività di un determinato asset. Per quanto riguarda il calcolo, quindi, l’operazione che bisogna fare vien quasi automatica: per ottenere il ROA basta dividere l’utile prima degli oneri finanziari (o l’utile netto) per il totale dell’attivo, che può essere ricavato a sua volta dallo stato patrimoniale. Ciò che verrà fuori da questo calcolo sarà un valore percentuale rappresentativo degli asset aziendali, o meglio, rappresentativo della capacità dell’azienda di dare valore ai suoi asset.
Un ROA alto indica quindi un’azienda capace di trarre profitto dalle proprie attività, mentre un valore basso è segnale inequivocabile di un’azienda che non è molto capace di creare ricchezza.
ROA e tassi di interesse: un legame da tenere sotto controllo
E’ bene considerare una cosa per poter dare per assodata la questione, e cioè che il ROA dovrebbe restituire un valore superiore ai tassi di interesse proposti in quel momento dalle banche centrali, perché un ROA più basso dei tassi di interesse di riferimento sta ad indicare un’azienda che per finanziarsi sta spendendo più di quanto sia capace di creare in termini di valore. Di fronte a un ROA più basso dei tassi di interesse di riferimento, quindi, è meglio stare fermi.
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