Perché se avete in mente di comprare casa è meglio rinviare: i rischi sono superiori ai vantaggi

Questo non è il momento migliore per comprare una casa. I rischi sono superiori ai vantaggi: ecco quali sono i motivi.

L’inflazione sta scendendo ma la Banca Centrale Europea continua ad aumentare i tassi di interesse. Il settore immobiliare è a rischio collasso. Gli agenti immobiliari hanno lanciato l’allarme prevedendo un autunno difficile per il mattone.

Mutui e tassi di interesse spaventano gli italiani
Comprare casa? Non adesso (Rinews.it)

Se l’andamento continua ad essere quello dell’ultimo anno le case vendute saranno sempre meno. In dodici mesi il costo di un appartamento è salito del 22%. Considerando, poi, la necessità di chiedere un mutuo per l’acquisto e i tassi attuali, si comprende facilmente che in pochi possono permettersi di comprare casa pagando una rata mensile troppo elevata.

Le famiglie italiane hanno i redditi più bassi di Europa, ma intanto le banche concedono finanziamenti con rata minima di 600/700 euro e chi ha il sogno di acquistare una casa si ritroverà a dovervi rinunciare dato che il rischio di non poter pagare le rate è molto alto. Meglio un affitto e attendere tempi migliori per realizzare il sogno.

Comprare casa è sempre più complicato: i motivi

Da una parte ci sono gli italiani che spaventati dall’impennata dei tassi decidono di rimandare l’acquisto della casa. Dall’altra ci sono le banche che stanno concedendo sempre meno mutui. Ogni tipologia di finanziamento si basa su un assunto: l’istituto di credito eroga i soldi solo se certo che il richiedente possa restituire la somma tramite rate mensili entro un determinato periodo di tempo.

Perché comprare casa è difficile
Perché comprare casa è difficile (Rinews.it)

La banca, dunque, deve valutare l’affidabilità creditizia del cliente prima di concedere il mutuo. La Legge, poi, impone che la rata mensile non superi un terzo del reddito. Per sostenere una rata di 700 euro occorrerà guadagnare più di 2 mila euro al mese, un’utopia per tanti giovani.

Da qui il calo del 50/60% delle erogazioni in dodici mesi, complici i dieci rialzi del costo del denaro decisi dalla Banca Centrale Europea. L’ultimo lo scorso 26 ottobre, ma non si può andare avanti così. Si può anche accettare che il costo della vita sia aumentato però sarebbero dovute aumentare contemporaneamente anche le retribuzioni, cosa che non è successa. Di conseguenza il potere di acquisto degli stipendi degli italiani sta scendendo sempre più.

Poche prime case acquistate, dunque, a causa dei mutui e degli alti tassi di interesse. Stabile, invece, l’acquisto delle seconde case da parte dei più abbienti anche se il passaggio dell’aliquota dal 21 al 26% per gli affitti brevi previsto dal 1° gennaio 2024 potrebbe dare un’ulteriore frenata al settore degli investimenti nel mattone.

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