Ti sei mai chiesto come mai sei così attratto dal cellulare? La risposta ti lascerà senza parola: ecco il vero motivo.
Non possiamo fare a meno di utilizzare il cellulare. Un semplice dispositivo elettronico, infatti, è parte integrante della nostra vita. Contiene un sacco di informazioni utili, come i nostri dati personali per esempio. Ma come mai ne siamo così attratti? A rispondere è un esperto che ha voluto analizzare la situazione.
Jelle Bruineberg, un filosofo dell’Università di Copenaghen, ha la risposta a questa domanda. La nostra attrazione verso il cellulare non è dovuta soltanto all’infinita possibilità di contenere tante informazioni. Infatti siamo continuamente alla ricerca di novità, sensazioni e scoperte che possono cambiare la nostra vita. L’essere umano, secondo il filosofo, cerca di soddisfare il proprio bisogno di innovazione.
Per farlo, però, gli serve uno strumento. E quello strumento è proprio il cellulare, cioè il mezzo grazie al quale si può interagire con tutto il resto del mondo. La voglia di controllare il cellulare viene dalla semplicità con cui è possibile farlo. Basta una ricerca di pochi secondi per ottenere una risposta, e la nostra conoscenza cresce. Potenzialmente tutti siamo sottoposti alle stesse informazioni. E siamo sempre noi a decidere se apprenderle o meno.
Perché siamo attratti dallo smartphone? La risposta non è quella che pensi
Inoltre Jelle Bruineberg sostiene che l’ambiente digitale e quello fisico siano diversi. Le informazioni presenti nei libri di una biblioteca, per esempio, non cambiano quasi mai. I libri rimangono gli stessi per un lungo periodo di tempo. Sul web la questione è molto diversa. Bastano pochi secondi per inserire una modifica ad un testo, cambiandone il significato e migliorandolo. Questo è un altro punto a favore per Internet.
Ma come si può evitare di essere “ossessionati” da questa voglia di conoscenza? Il filosofo sostiene che sia necessario auto-limitarsi. Non nega che le novità siano importanti, ma non devono essere neanche pesanti. Altrimenti si rischia di sviluppare una dipendenza. Lo smartphone deve essere uno strumento efficace e che migliora la vita.
Non deve danneggiarla, cambiarla o distruggerla in alcun modo. E il fatto che Internet ci metta a disposizione così tante informazioni non è neanche sbagliato. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neuroscience of Consciousness ed ha riscosso un certo successo. L’opinione di Jelle Bruineberg è stata condivisa da molte persone.