Quota 104 arriverà nel 2024: delusione tra i lavoratori

La Manovra introdurrà Quota 104 al posto di Quota 103. Si allungano i tempi del pensionamento ma il problema è un altro.

Quota 104 porterà penalizzazioni per i lavoratori prossimi al pensionamento. Vediamo a cosa è dovuta questa delusione.

Quota 104, penalizzazioni per i lavoratori
Quota 104, una delusione per i lavoratori (Rinews.it)

La Legge di Bilancio 2023 non ha introdotto nuove misure strutturali e flessibili ma modificato quelle di prossima scadenza ossia Quota 103, l’APE Sociale e Opzione Donna. Il requisito anagrafico sarà per tutti e tre gli scivoli di 63 anni. Variano i contributi fissati a 41 per Quota 103/104, 36 per l’APE Sociale e 35 per Opzione Donna.

A cambiare saranno anche gli importi sull’assegno con riduzioni del 10% circa per chi sceglie il pensionamento con Quota 104. Questo per coloro che rientrano nel sistema retributivo. Il taglio sarà calcolato in base agli anni di anticipo di pensionamento rispetto al compimento dei 67 anni di età (Pensione di vecchiaia). Tale penalità sarà definitiva ossia non verrà cancellata una volta spente 67 candeline.

Per calcolarla bisognerà considerare il rapporto tra il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età di pensionamento e quello relativo ai 67 anni. Occorre poi considerare la finestra mobile di sei mesi del settore privato. Significa che se i 41 anni di contributi verranno maturati ad inizio 2024, ad esempio, e la decorrenza scatterà il 1° agosto 2024 – a 63 anni e 8 mesi – la riduzione sarà del 10,33% rispetto la quota retributiva dell’assegno.

Aumentando l’età di decorrenza le riduzioni diminuiranno. A 63 anni precisi la percentuale di penalizzazione sarà del 12,14%, a 64 anni del 9,42%, a 65 anni del 6,48% e a 66 anni del 3,35%. Naturalmente ci sono da considerare tutte le percentuali nel mezzo. A 66 anni e 11 mesi la riduzione sarà dello 0,28%.

La parte tagliata è quella che fa riferimento ai contributi maturati al 31 dicembre 1995. Guardiamo ora all’eccezione. Non sono previste riduzioni per i dipendenti pubblici che vanno in pensione a 65 anni ossia raggiungendo l’età ordinamentale per la permanenza in servizio presso la Pubblica Amministrazione.

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