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Tetto al contante, come funziona, cosa si potrà fare e cosa sarà vietato e le ultime novità
Il Tetto al contante è una delle nuove misure che il governo ha introdotto per arginare l’evasione fiscale. Con il decreto è stato disposto l’abbassamento della soglia dei pagamenti che scenderà a mille euro dai tre mila precedenti. In passato, la regolamentazione su questo settore è cambiata spesso anche ai tempi in cui era ancora in vigore la lira. Statisticamente i governi sono intervenuti ben sette volte per disciplinare il tetto al contante negli ultimi 20 anni.
Uno degli interventi più importanti risale al 1991 quando il governo Andreotti VII approvò il d.l. 143/1991 che vietò il “trasferimento di denaro contante o di titoli al portatore in lire o in valuta estera” quando il valore era superiore a 20 milioni di lire. Nel 2002, con l’entrata in vigore dell’euro, avvenne la conversione a 10.329,14 euro. Il secondo governo Berlusconi, con un nuovo decreto elevò la soglia a 12.500 euro.
Il primo abbassamento corposo risale invece al 2007 quando il governo allora presieduto da Romano Prodi, con decreto legislativo numero 231, articolo 49, dispose un brusco abbassamento della soglia a 5 mila euro. Il ritorno di Berlusconi al governo pochi anni dopo, determinò un nuovo ritorno della soglia a 12.500 euro. Fu poi lo stesso esecutivo guidato dal Cavaliere, due anni dopo, a riportare il tetto contante a 5 mila euro, nel solco di quanto deciso dal precedente governo dell’Ulivo. Il governo Prodi-bis nel 2011, con il d.l. 138/2011 fece scendere ancora la soglia a 2.500 euro.
Questo percorso si concluse con il governo Monti che dispose un ulteriore calo della soglia a mille euro. Fu poi il governo Renzi a disporre l’innalzamento a tremila euro, la soglia che è rimasta in vigore fino ad oggi. L’intento del governo giallo-rosso è quello di favorire i pagamenti tracciabili, conferendo nuovi poteri in capo all’Agenzia delle Entrate per poter passare al setaccio i dati delle fatture elettroniche per effettuare controlli incrociati.
Come funziona negli altri paesi Ue
Sui 30 Stati dell’Ue solo 12 stati prevedono un tetto al contante. Sono tutti i Paesi dell’Europa del Sud oltre al Belgio. Come in Italia, il limite all’uso del contante ammonta a mille euro, mentre in Spagna il tetto massimo è pari a 2500 euro. Per quanto riguarda gli altri paesi, Belgio (3 mila), Grecia (1500), Romania (circa 2100 euro). Il vincolo varrà per qualsiasi trasferimento di denaro anche donazioni, prestiti in denaro anche prescindendo dalle relazioni che incorrono tra le parti. Un regalo o un prestito superiore a mille euro fatto dal padre al figlio convivente dovrà ricorrere ad un bonifico. Non si potrà dunque usare il cash.
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