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Capire il mercato dei future, cosa fa e su cosa si basa

Il mercato future è un mercato finanziario all’interno del quale vengono scambiati alcune tipologie di contratto, come i future, che prendono il nome di derivati. Il motivo per cui il mercato dei future si dice anche mercato dei derivati è legato al fatto che il prezzo del future non dipende dal prezzo dello strumento in sé, ma da quello dell’asset sottostante, cioè dalla materia prima, dalla coppia valutaria, dall’azione o dal bene che più in generale si è scelto di acquistare o vendere tramite il future.

Ciò ci permette di capire il perché, quando si parla di contratti future, ci si riferisca a contratti in cui due controparti raggiungono un accordo di acquisto o di vendita di una determinata quantità di uno specifico asset. E naturalmente a fronte di una qualità standardizzata. Il concetto di “standardizzazione” ricorre quindi sia con la quantità che con la qualità, perché è il fulcro attorno al quale si sviluppa l’intero segmento dei future: senza una quantità e una qualità del bene oggetto di standardizzazione, infatti, non ci sarebbe modo di negoziare questi strumenti finanziari.

Come funziona il mercato dei future

In termini molto più semplicistici, possiamo dunque definire il mercato dei future come un luogo in cui un contraente acquista (posizione lunga) o vende (posizione corta) una determinata attività finanziaria, e lo fa a un termine temporale prestabilito (data di regolamento) e a un prezzo prestabilito (prezzo future).

Questo mercato nasce come una sorta di evoluzione dei mercati a termine per le materie prime, e si sviluppa principalmente attorno alle valute. E come si è dedotto, si contraddistingue dagli altri mercati perché non prevede un pagamento cash: nel campo dei future il pagamento avviene ad una data futura, in quanto la transazione corrente si basa fondamentalmente su “un’assunzione di impegno”.

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