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Economia

Guida al riscatto dei periodi di vuoto contributivo ai fini della pensione

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Valentina Trogu

Per andare in pensione è necessario accumulare un certo numero di contributi che variano in base allo scivolo da utilizzare.

Servono minimo venti anni di contributi per lasciare il mondo del lavoro. La cifra sale se si intende uscire anticipatamente.

Vuoti contributivi, quanto costa riscattarli (Rinews.it)

Chi ha avuto una carriera lavorativa discontinua o ha iniziato a lavorare tardi potrebbe non riuscire a raggiungere il requisito contributivo per il pensionamento. Potrebbe pensare di riscattare i vuoti contributivi nel 2024 grazie ad una misura introdotta nella Legge di Bilancio del Governo Meloni.

La misura riguarda la possibilità di riscattare periodi non coperti da retribuzione e dunque privi di contributi. Si presenta come un aiuto per i lavoratori che hanno diversi periodi scoperti nel corso della vita professionale, senza contributi figurativi. Prevede che alcune categorie di lavoratori possano parificare a livello contributivo i periodi di vuoto con quelli coperti avendo prestato attività lavorativa.

La misura si rivolge agli iscritti alla Gestione separata, alle forme sostitutive ed esclusive dell’AGO, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e all’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, i superstiti e la vecchiaia. Condizione necessaria risultare privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non titolari di pensione.

I soggetti interessati possono riscattare i periodi di vuoto contributivo per un massimo di cinque anni (anche non continuativi) previa domanda. Oltre all’assicurato possono inoltrare l’istanza i suoi superstiti o i parenti/affini entro il secondo grado.

Passiamo alla nota dolente, il costo dell’operazione di riscatto. L’onere è valutato con il sistema contributivo e nel calcolo si applicano le aliquote contributive di finanziamento attive nel regime in cui il riscatto opera al momento della presentazione della richiesta. Come retribuzione si conteggiano gli stipendi degli ultimi dodici mesi più vicini alla data della domanda in rapporto al periodo di vuoto contributivo.

Il cittadino può pagare il riscatto in un’unica soluzione oppure a rate rispettando il limite massimo di 120. L’importo mensile non potrà essere inferiore a trenta euro. Non verranno applicati interessi.

Valentina Trogu

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