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Penny stocks: fino a che punto convengono?

Una delle strategie applicate al trading è quella delle penny stocks. Per capire di cosa parliamo dobbiamo prima di tutto approfondire il significato di questo termine.

Ebbene, il penny stocks è un titolo che ha un valore inferiore a 5 dollari ad azione, per cui non è altro che l’azione di una società generalmente di modeste dimensioni, con poche disponibilità liquide e al tempo stesso dai tratti altamente speculativi. Gran parte di queste azioni vengono negoziate su mercati prevalentemente non regolamentati e non sui mercati più noti e più grandi come per esempio il NYSE.

Caratteristiche delle penny stocks

Le penny stocks non rispondono a una regolamentazione per così dire stringente perché la loro negoziazione avviene di norma su piccoli mercati (OTCCB) nell’ambito dei quali le norme sulla tutela dei depositi non arrivano e in cui le informazioni sulle azioni sono spesso ondivaghe e poco precise. In questo contesto, insomma, risulta decisamente difficile riuscire a reperire delle informazioni chiare sull’andamento delle società.

Le penny stocks sono poi soggette a delle forti oscillazioni di prezzo in periodi limitati, a cui si associano periodi anche abbastanza lunghi in cui i prezzi sono invece bassi e poco mossi.

Queste stesse caratteristiche rendono le penny stocks un prodotto piuttosto complesso da maneggiare, tanto è vero che in 9 casi su 10, le penny stocks vedono affondare l’investimento a cui fanno riferimento: la volatilità a volte può diventare talmente eccessiva da risultare quasi imprevedibile. Basti sapere infatti che alcune società sono solite effettuare delle campagne pubblicitarie che spingono su le azioni del prodotto a cui si riferiscono, facendole aumentare di valore anche più del 1000%!

I costi

Per quanto riguarda i costi, è sempre bene informarsi sui costi di transazione del broker su cui si va ad aprire l’account di trading. Questi costi possono fare la differenza quando si tirano le somme di costi e benefici, per cui date uno sguardo quanto più approfondito a questo elemento: potrebbe anche capitarvi di concludere un trade in the money per poi accorgervi che la metà del guadagno, se non la quasi totalità, è stato eroso dalle commissioni!

Tra i costi più comuni in questo ambito abbiamo: costi di transazione, commissione minima per azione, commissione minima per ordine, sovrapprezzo su grandi ordini, costo per il mantenimento del conto e commissioni sui prelievi.

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