Chi fa uso dell’analisi fondamentale probabilmente avrà già sentito nominare il Return On Assets (ROA), un indicatore di bilancio tra i più utilizzati perché si ritiene dia al trader un segnale circa la convenienza ad entrare o meno su un determinato titolo. L’indice in questione viene utilizzato spesso e volentieri in parallelo ad altri indicatori a lui simili come il Return On Equity (ROE) o il Return On Investment (ROI).
Ma proviamo a soffermarci un attimo solo sul ROA per cercare anche solo di capire nel dettaglio che cosa sta a significare e, soprattutto, come lo si può sfruttare per i propri affari.
Indice dei Contenuti
Return On Assets (ROA) cos’è e come si determina
Il ROA è un indicatore di redditività, e in quanto tale permette di capire quanto un’azienda sia capace o meno di creare valore per l’investitore che vuole appunto investirci sopra dei soldi. Il calcolo del ROA non è neanche tanto difficile da effettuare: per determinarne il valore è sufficiente dividere l’utile prima degli oneri finanziari per il totale dell’attivo (ammontare, quest’ultimo, che si può dedurre dallo Stato Patrimoniale dell’azienda interessata).
Il ROA dà un’idea di quanto hanno reso le attività conservate dall’azienda, e quindi ci dice quanto quell’azienda è in grado di far fruttare e di dare valore ai suoi asset. Ciò implica che più alto è e meglio è: un indice particolarmente alto è la rappresentazione di un’azienda che riesce a valorizzare i mezzi posti sotto il suo controllo, mentre un valore basso è sintomatico di un’azienda poco capace di creare valore.
Come capire quando il ROA è “buono”
Oltre al fatto che sia alto o meno, per determinare quando il ROA è a un buon livello si è soliti anche paragonarlo con i tassi di interesse stabiliti dalle banche centrali: in pratica, sarebbe preferibile che il ROA sia più alto rispetto ai tassi di interesse delle banche centrali, perché significherebbe in quel caso che il denaro preso in prestito dall’azienda è costato meno di quanto è stato in grado di rendere.
Nell’ambito di un’analisi completa, di un’analisi che tenga conto cioè anche del ROE e del ROI, possiamo dire che: un buon ROA è prima di tutto elevato; in secondo luogo è superiore ai tassi di interesse offerti dalla banca centrale di riferimento; e che in terza e ultima istanza è alto così come alto dovrebbe essere anche il ROE.
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Con poche conoscenze dell’ambito finanziario, sto provando ad osservare la stabilità di un istituto bancario, in base ad i dati presenti sul bilancio consolidato.
Osservo al momento un ROE del circa 4% ed un ROA del circa 0,5%.
Gli interessi della banca centrale di cui si parla in questo articolo, dovrebbero corrispondere al tasso REFI della BCE, che è pari allo 0% giusto?
Con i dati che ho appena evidenziato quale considerazione fareste?