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Market movers, le “anime” dell’analisi fondamentale

Come noto, per investire nel migliore dei modi è necessario prestare un occhio di riguardo all’analisi tecnica e all’analisi fondamentale. In particolare, l’analisi fondamentale può essere di grande aiuto per cercare di fiutare un affare in dirittura d’arrivo. Tutto merito dei market movers, ossia di quei fattori che influenzano la formulazione dell’analisi fondamentale e che, alla luce di ciò, sono all’origine di determinati movimenti di mercato.

Cosa sono i market movers

I market movers più utilizzati da qualunque trader professionista sono fondamentalmente tre: gli indicatori finanziari, gli indicatori economici e i fattori politici.

Indicatori finanziari – Gli indicatori finanziari sono tutti quelli che ruotano attorno alle banche centrali e alle politiche monetarie stabilite proprio da loro stesse. Di conseguenza classifichiamo come indicatori finanziari valori quali i tassi di interesse, l’inflazione, le riserve di denaro e la quantità di denaro che circola all’interno del sistema.

Indicatori economici – Gli indicatori economici, come dice il nome stesso, non sono altro che quei parametri che ci permettono di avere informazioni sulla produttività di un dato settore di mercato o, più in generale, di un intero Paese. Si ritengono indicatori economici i dati inerenti il settore immobiliare, i dati inerenti la produzione industriale e manifatturiera, le importazioni e le esportazioni, il prodotto interno lordo, l’andamento del mercato del lavoro (con particolare riferimento al tasso di disoccupazione), le vendite al dettaglio e per finire la capacità di spesa dei consumatori.

Fattori politici – Il terzo e ultimo market mover è quello dei fattori politici. Come in molti di noi sanno, infatti, le elezioni e le campagne elettorali, i grandi meeting o comunque sia gli incontri ufficiali di alto profilo, e qualsiasi crisi inerente un dato sistema politico, sono tutti fattori che creano volatilità nei mercati

Ad esempio, il fatto stesso che le presidenziali Usa possano esser vinte da un candidato X anziché da un candidato Y non può non riflettersi in un determinato sentiment di mercato: tra due contendenti, i mercati tendono sempre ad avere un loro “preferito” (laddove il “preferito” coincide spesso con quello che dà l’aria di essere più stabile e meno rivoluzionario).

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