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Trading Commodities, ancora aumentano i prezzi dell’energia, dopo le prospettive tutt’altro che positive sulla guerra commerciale Usa-Cina
Il Trading Commodities ha risentito negli ultimi giorni dei continui aumenti dei prezzi dell’energia che stanno subendo pressioni sia per i dati relativi agli inventari che per le prospettive tutt’altro che rosee su un accordo commerciale USA-Cina. Anche i metalli sono in fase di stand-by, in attesa di sviluppi dai negoziati, mentre il settore agricolo sta ancora attendendo l’ultimo rapporto sulle stime della domanda e dell’offerta agricola mondiale (WASDE) del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA) previsto per oggi, giovedì 8 ottobre 2019.
I prezzi del petrolio greggio, dopo l’impennata causata dagli attentati agli impianti sauditi, è tornato ai minimi di 2 mesi dopo che il West Texas Intermediate (WTI) ha subito la più grande perdita settimanale da luglio della scorsa settimana, poiché i dati statunitensi hanno mostrato aumenti delle scorte superiori alle aspettative. Le scarse speranze di un importante annuncio di un accordo commerciale USA-Cina questa settimana continuano a tenere sotto pressione i prezzi. Per mantenere i prezzi più alti, la Nigeria ha annunciato che altri membri dell’OPEC sono pronti a tagliare ulteriormente la produzione. Gli investitori speculativi hanno ridimensionato le posizioni lunghe nette per una terza settimana nella settimana al 1 ° ottobre, riducendo i long netti al più basso in più di un mese.
Non si arresta il crollo del Gas Naturale
I prezzi del GAS NATURALE sono condizionati dalle temperature negli Stati Uniti e sono crollati per la terza settimana consecutiva la scorsa settimana, toccando il minimo da fine agosto e si profila una ulteriore discesa dei prezzi per la quarta settimana consecutiva. I dati di inventario dell’Energy Information Administration (EIA) hanno evidenziato un incremento di 112 miliardi di metri cubi al 27 settembre, il più grande aumento settimanale da giugno e ben al di sopra della media quinquennale di 83 metri cubi. Gli investitori continuano però a tenere la barra dritta verso la rotta rialzista aumentando le posizioni long.
Proseguendo la nostra carrellata di news sul trading Commodities, la Cina ha continuato i suoi acquisti di oro a settembre, aggiungendo 62,6 milioni di once alle riserve che hanno portato gli acquisti totali durante questa fase di acquisto, iniziata nel dicembre dello scorso anno, a oltre 100 milioni di tonnellate, secondo i rapporti di Bloomberg. Dal mese di dicembre 2018, i prezzi dell’oro sono aumentati del 22%. Secondo gli ultimi rumors, la Cina potrebbe diversificare alcune delle sue riserve dal dollaro USA anche a causa del gelo calato sui negoziati commerciali con gli Stati Uniti.
Gli investitori speculativi sono rimasti in short a lungo sul metallo prezioso nella settimana fino all’inizio di ottobre. Su Rinews potete leggere le news aggiornate sul trading Commodities.
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