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Prosegue senza sosta la corsa al rialzo del Petrolio, con il Brent e il Wti ormai lanciati verso il picco
Il rally del Petrolio e dei titoli petroliferi prosegue senza soluzione di continuità. Dopo la piccola flessione registrata nella seduta di venerdì scorso, l’oro nero è tornato a guadagnare punti toccando quasi i massimi dell’anno. La complicata situazione che si sta vivendo in Venezuela con i blackout e le sanzioni, ha dato il proprio contributo alla crescita sostenuta delle quotazioni del petrolio. Il consistente calo delle esportazioni che ha ridotto alla metà la produzione di petrolio venezuelano sta mettendo in ginocchio un’economia già sull’orlo del collasso. Non meno importanti sono le indicazioni che provengono dall’Arabia Saudita che a partire dal prossimo mese taglierà la produzione di 10 milioni di barili al giorno. Seppur in misura più lieve, anche la debolezza del dollaro su yen e euro ha fatto da cornice al contesto rialzista in cui si trova la quotazione dell’oro nero.
Al momento in cui scriviamo, il barile di Brent è quotato ampiamente sopra i 67 dollari sulla scia dell’attuazione delle riduzioni dell’offerta da parte di Opec e Arabia Saudita mentre il Wti sta toccando quota 57,24 dollari. A questa situazione fa da contraltare la presa di posizione della IEA (International Energy Agency), secondo la quale, l’aumento del prezzo non soffocherà la domanda globale di petrolio che rimarrà solida anche a causa dell’aumento dell’impiego dell’oro nero nel settore petrolchimico e nell’aviazione, che compenseranno il calo della domanda per i veicoli a benzina o gasolio.
Su quali titoli puntare e giudizio degli analisti
Il rapporto Oil 2019 non ha ravvisato una riduzione sostanziale dell’utilizzo di prodotti petroliferi nel mondo, ecco perchè la crescita dei prezzi potrebbe non arrestarsi nel breve termine. Bank of America prevede un incremento del prezzo del Brent che potrebbe raggiungere il picco a 70 dollari già quest’anno, mentre il Wti potrebbe raggiungere i 59 dollari. Ragion per cui i titoli del settore oil potrebbero dare molte soddisfazioni agli investitori più scafati.
Il titolo ENI potrebbe rappresentare una freccia preziosa nell’arco di un investitore previdente, magari con un prezzo obiettivo attorno ai 18,5 euro. Rimangono invece sospesi i giudizi sul titolo Saipem, tenendo in debita considerazione anche le previsioni degli analisti di Jefferies votati ancora sul segno “hold”, con un prezzo obiettivo a 4,4 euro. Una visione radicalmente opposta a quella espressa da Barclays che è “overweight” su Saipem, con un target price al rialzo da 6,6 a 7 euro. Un mercato che rimane ancora enigmatico per il gruppo italiano che mattone per mattone sta cercando di costruire il terreno fertile per recuperare la fiducia degli investitori.
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