Il rialzo dei costi delle materie prime potrebbe far aumentare ancora di più l’inflazione come ha avvisato Moody’s, la nota agenzia di rating, nelle comunicazioni inviate oggi. L’aumento dell’inflazione quasi certamente indurrà le banche centrali di alzare i tassi di interesse causando una frenata di tutte l’economia globale. Secondo le stime di Moody’s il rischio maggiore è che il PIL dei 20 paesi più industrializzati al mondo possa scendere al 3,6% nel 2022, contro le previsioni del 4,3% di febbraio.
Si tratta di uno scenario piuttosto negativo causato da rallentamento delle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia verso l’Europa. Lo shock dei prezzi delle materie prime potrebbe interrompere molte attività produttive frenando anche le catene di approvvigionamento e causando una carenza di liquidità notevole. I paesi che sono più vicini al focolaio di guerra, e quindi anche l’Italia e la Germania, potrebbero vivere dunque un periodo di grande recessione.
Uno scenario che andrebbe a indebolire la qualità dei prestiti e la redditività delle banche. Gli analisti in questo momento stanno attendendo le prossime mosse della BCE sperando che il tasso depositi vengo aumentato entro la fine dell’anno anticipando i tempi punto solo così si potrà fermare lo metto esponenziale dei prezzi.
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