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Seguite con noi l’andamento della Quotazione Petrolio e Oro per la seduta di oggi, 21 ottobre 2019 e le ultim’ora sulle materie prime
Ore 13:00 Brent e Greggio in forte calo in questo momento. Il Wti perde lo 0,60% mentre le perdite per il Brent sfiorano il punto percentuale. Pesano i nuovi segnali negativi sul fronte della guerra commerciale tra Usa e Cina. Il petrolio texano si consolida al di sotto dei 54 dollari al barile, in attesa dei dati delle scorte di mercoledì che potrebbero stravolgere il quadro.
Ore 12:45 L’Arabia Saudita dovrebbe rinunciare a cercare di gestire il mercato globale del greggio e tornare ad una politica di crescita della produzione che ha brevemente adottato nel 2014 sotto la guida del ministro del petrolio Ali Al-Naimi. Nel mondo mercantilista in cui viviamo, dove le decisioni si basano su un ristretto interesse nazionale, non ha senso per il produttore di petrolio a basso costo del mondo sovvenzionare e sostenere altri fornitori ad alto costo.
Naturalmente, il rischio sarà quello di un ulteriore crollo dei prezzi del petrolio come accadde nel 1986. Poi potrebbe prendere vigore l’ambizioso piano Vision 2030 di Mohammed bin Salman per trasformare l’economia del paese e renderla meno dipendente dal petrolio. Intanto si attende l’esito dell’Ipo di Saudi Aramco, che potrebbe fruttare ben 25 miliardi di dollari stando a quanto ipotizzano gli analisti. L’annuncio del collocamento in borsa è slittato di qualche giorno anche perchè il regno saudita sta valutando attentamente l’impatto degli attentati contro gli impianti di produzione di un mese fa.
Su questa pagina potrete seguire l’andamento della quotazione Petrolio e Oro per la seduta di oggi, lunedì 21 ottobre 2019. I dati resi noti dalla US Energy Information Administration marcano ancora un incremento della produzione di greggio dei sette maggiori siti produttivi americani. Si attende ancora una crescita di 58000 barili giornalieri nel mese di novembre, un dato che farà lievitare ad 8,97 milioni di barili giornalieri la produzione globale.
Il sito produttivo di Permian Basin, tra Texas e New Mexico è quello che, si presume, farà segnare l’incremento maggiore, con 63000 barili giornalieri a quota 4,547 milioni di barili giornalieri. I prossimi dati sulle scorte non favoriscono le posizioni long, a meno di clamorosi scossoni che al momento non si intravedono.
I dati macroeconomici assai preoccupanti della Cina potrebbero essere un ulteriore zavorra sulla domanda di greggio, anche se un esito positivo della Brexit potrebbe controbilanciare così come la rinnovata fiducia su una possibile intesa tra USA e Cina sulla guerra dei dazi.
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Le turbolenze in Siria verso un epilogo pro Assad ?
Vanno monitorate costantemente anche le dinamiche legate al conflitto tra turchi e curdi che hanno generato nuove tensioni in medioriente. La leadership politica americana potrebbe non essere stata in grado di trovare una quadra su un ritiro in Siria. Le possibilità che Assad possa recuperare il suo petrolio, perché è tutto in territorio controllato dai curdi nel nord-est, sono molto elevate con buona pace delle sanzioni che avrebbero un effetto nullo.
Stanno emergendo rapporti contrastanti sul fatto che gli americani possano davvero per lasciare la Siria. Una uscita di scena degli americani lascerebbe campo aperto ad Assad. Secondo notizie recenti, gli americani sarebbero rimasti attaccati alla zona petrolifera chiave di Dier Ezzor (Dier al Zor), sede dei giacimenti petroliferi di Omar.
Dal punto di vista occidentale, lo scenario peggiore dovrebbe essere una rinascita dell’ISIS nel cuore petrolifero della Siria. Il secondo scenario peggiore è un regime di Assad completamente ripreso e potenziato, sostenuto da Russia e Iran. Il regime di Assad è alla disperata ricerca di petrolio e un ritiro americano non lascerà altra opzione ai curdi che allinearsi con il regime. Seguite con noi gli ultimi aggiornamenti sulla quotazione Petrolio e Oro con notizie e analisi.
Analisi quotazione oro, tendenze e prospettive
Le tensioni geopolitiche del momento depongono a favore di una ripresa dell’oro, a causa dei problemi in Siria, Venezuela, Cina, Hong Kong. Il taglio dei tassi di interesse che accomuna molte banche centrali segnano un allentamento della politica monetaria, per cui le valute legali potrebbero soccombere al cospetto dei metalli preziosi e gli asset materiali come l’oro. Anche questa settimana è possibile un nuovo breakout al rialzo, ma rimaniamo cauti.
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