bande di bollinger

Come impostare correttamente le Bande di Bollinger

Le Bande di Bollinger sono uno strumento molto utilizzato nel trading per valutare la volatilità del mercato e per ottenere così dei segnali più o meno precisi in merito all’acquisto o alla vendita di un determinato titolo.

Grazie al loro aiuto, i trader sono praticamente in grado di gestire meglio la volatilità del mercato e di comprenderne appieno le dinamiche di prezzo, tanto è vero che è cosa assai rara sbirciare nel computer di un investitore senza trovarci un qualche riferimento a questo indicatore! Non è un caso infatti se le Bande di Bollinger siano uno strumento spesso offerto anche dai broker più sempliciotti, ossia da quei broker utilizzati prevalentemente da non professionisti.

Cosa sono le Bande di Bollinger

Secondo la teoria elaborata da John Bollinger – che si è ispirato a sua volta al ricercatore John Hurst – intorno al prezzo di un determinato asset gravitano delle “buste di negoziazione” calcolate con una percentuale compresa tra il 3 e il 4%. In queste “buste” è possibile sviluppare delle strategie di trading, segnalate, per l’appunto, da quelle che nel gergo si è soliti conoscere come Bande di Bollinger.

Queste bande quindi non sono altro che una media mobile a 20 giorni del prezzo dell’asset oggetto di analisi. Per ottenere le “buste” di cui prima (in inglese anche dette “envelopes”) bisogna calcolare due medie traslandone una in direzione basso e l’altra in direzione alto, ma vediamo di seguito i dettagli della questione.

Come si ottengono le Bande di Bollinger

Per quanto non semplicissime da usare, le bande in questione sono molto importanti e utili nell’ottica di un lavoro di analisi, pertanto cerchiamo di capire come sono composte. Ebbene, le Bande di Bollinger sono composte fondamentalmente da tre pilastri: il primo è una Media Lineare a N giorni che compone la parte centrale; il secondo è dato dalla banda superiore che è composta da una media mobile lineare a cui si somma 2 volte la deviazione standard; e il terzo e ultimo pilastro è dato dalla banda inferiore composta da una media mobile lineare a cui si toglie 2 volte la deviazione standard.

Sovrapponendo la curva dei prezzi a queste tre barre si riesce così ad avere una figura dell’andamento dei prezzi durante il corso del tempo, e avere un’area che delimita i punti più bassi e più alti toccati dal prezzo stesso.

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